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recensioni 2014

Ultima modifica: Lunedì, 11 Marzo 2019 11:31 | Visite: 970
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Recinti sacri. I complessi cimiteriali come elemento di costruzione del paesaggio

Recinti sacri. I complessi cimiteriali come elemento di costruzione del paesaggio

Recinti sacri. I complessi cimiteriali come elemento di costruzione del paesaggio

Maria Anna Caminiti

Magika (Messina), 2014

Pp. 400, € 36,00

All’inizio l’autrice rievoca il terremoto che distrusse Messina nel 1908  e le vittime che vi furono tra i suoi familiari. Il volume e le ricerche universitarie, che ha condotto sull’”architettura funebre” a Messina e Reggio Calabria, si sono poste come obiettivo lo sviluppo della conoscenza del tema e della cultura del progetto di recupero, di cui necessitano i tantissimi cimiteri storici italiani, affetti da un processo di alterazione sistematica. Numerosi sono gli aspetti non solo tecnici, ma anche storici e antropologici che sono affrontati nei numerosi capitoli del libro, curati da 15 autori diversi; introdotti da considerazioni sui riti funerari, sulle origini del cimitero, corredati da immagini e disegni di esempi non solo siciliani. Vengono celebrati i progetti di Leone Savoja, autore del Gran Camposanto di Messina, di cui la Caminiti propone cronistoria e fasi ricostruttive post terremoto; quelli di Giovan Battista Filippo Basile a Palermo e in tutta la Sicilia; sono affrontati il rapporto che si instaura con il paesaggio, con la città; sono classificati e illustrati tipi, modelli di cimiteri, di cappelle e di sepolcri; sono schedati e esemplificati cimiteri di sedici frazioni messinesi; di tredici comuni della provincia; dei cimiteri delle isole di Lipari, Salina, Stromboli, Alicudi, Filicudi, Panarea e Vulcano.

 

Storia del Post-modernismo. Cinque decenni di ironico, iconico e critico in architettura

Storia del Post-modernismo. Cinque decenni di ironico, iconico e critico in architettura

Storia del Post-modernismo. Cinque decenni di ironico, iconico e critico in architettura

Charles Jencks

Postmedia books (Milano), 2014

Pp. 320, € 26,00

Il percorso storico compiuto da questo autore americano, conosciuto proprio come teorico e recensore del Postmodernismo, attraversa in questo libro le espressività architettoniche del Novecento, dall'affermarsi del Movimento Moderno, al Modernismo reazionario, in poi. Definisce il Postmodernismo una confluenza di correnti, una rivisitazione in architettura dell'ornamento e della decorazione e l'edifico un ibrido, che drammatizza il mescolarsi contrapposto di passato, presente e futuro.

In cinque capitoli, ne presenta le sue molteplici manifestazioni. Indica nella metà degli anni Settanta l'origine della sua denominazione, quando i suoi caratteri si evidenziarono come una piena, una tempesta, un delta perfetto.

Intende la cultura postmoderna basata su una teoria della complessità, un eclettismo radicale, un movimento globale, un insieme pluralista di espressioni da promuovere come obbligo morale. Propone una celebrazione critica dei maggiori architetti del ‘900, inserendone l’opera nelle tradizionali espressività codificate dalla storiografia. Cita quale esempio significativo per l’affermazione del Postmodernismo la Biennale Architettura di Venezia del 1980 – titolo: La presenza del passato – e l’installazione della “Strada novissima”, con le sue venti facciate stilisticamente differenti. Propone di definire la città moderna un “sistema adattativo complesso”, costituito da “eterotopie” e da ibridazioni stilistiche che coinvolgono sia le metropoli orientali che occidentali. Affronta la genesi degli interrogativi sulla questione ecologica; soffermandosi sul linguaggio critico creativo e sulla “landform” di Eisenmann. 

Poi parla di produzione artigianale computerizzata per la realizzazione nella complessità di progetti ornamentali e iconici, architetture frattali e metafisiche. Arriva a descrivere le più recenti edificazioni iconiche (di cui ne indica simbolo il Guggenheim di Bilbao), pensate per sostituire i più antichi monumenti, come oggetti strani e affascinanti, che hanno sancito la confluenza tra arte e architettura. L’analisi storica compiuta appare influenzata dall’osservare e catalogare il sommarsi della vastissima produzione stilistica statunitense a quella delle altre civiltà. Ciò lo induce a ritenere un privilegio la diffusione globale di tante di quelle espressioni, in realtà causa incontrollabile della trasformazione e dell'uniformato disordine del panorama architettonico mondiale e a giustificarne l'opinabile rilevanza e la celebrazione significativa nel percorso di sviluppo della disciplina architettonica. Comunque tale articolata storia dell’architettura contemporanea, pur se nega sostanzialmente quell’approccio razionalista e di “tendenza”, che almeno in Europa tenta di dare ordine e di selezionare positivamente la produzione costruttiva successiva alla rivoluzione modernista, spiega, relaziona e evidenzia la molteplicità di stili e movimenti. (Roberto Gamba)

 

 

 

Nuove forme dell’abitare - L’housing sociale in Italia

Nuove forme dell’abitare - L’housing sociale in Italia

Nuove forme dell’abitare - L’housing sociale in Italia

Micol Bronzini

Carocci editore (Roma), 2014

Pp. 272, € 27,00

Il volume tratta il tema del disagio abitativo, delle trasformazioni sociali che lo hanno prodotto e delle politiche che lo hanno affrontato, in Italia e in Europa. L'autrice, ricercatrice in sociologia economica presso l'Università Politecnica delle Marche, ripercorre, dal dopoguerra agli anni della più recente crisi finanziaria, lo sviluppo dell'edilizia sociale, distinguendo i casi di Germania, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Svezia e gli orientamenti programmatici dell'Unione Europea. Di seguito approfondisce la realtà italiana, con la fase "statalista", negli anni '50 e '60 e nel periodo dell'emergenza; poi, più di recente, con la "regionalizzazione" degli interventi.

Nel distinguerne gli attori, spiega il ruolo avuto da enti locali, ex Iacp, non profit, cooperative, fondazioni bancarie dedicate all'housing sociale; l'originarsi della coabitazione solidale e dei progetti partecipati di riqualificazione, descrivendone esempi in Piemonte e a Milano. Analizza le esperienze spontaneistiche e programmate di autocostruzione; fa il punto sulle politiche di rigenerazione urbana e sulle azioni di contrasto alla segregazione abitativa, generata dai fenomeni immigratori; considerando esempi di istituzioni collettive che hanno favorito l'integrazione in Francia, nel Milanese e a Birmingham.

 

Angelo Torricelli - architettura in Capitanata - opere e progetti 1997-2012

Angelo Torricelli - architettura in Capitanata - opere e progetti 1997-2012

Angelo Torricelli - architettura in Capitanata - opere e progetti / works and projects 1997-2012

a cura di Chiara Baglione

Il Poligrafo (Padova), 2014

Pp. 244, € 28,00

Nel volume, il percorso di ricerca progettuale di Angelo Torricelli, già Preside della Scuola di Architettura Civile di Milano, è definito rigoroso e le sue opere, in particolare quelle circoscritte al contesto geografico della Capitanata, "rappre sentative di un metodo di lettura del contesto e di un linguaggio compositivo impostato su un utilizzo assai misurato degli elementi architettonici". La curatrice del volume, Chiara Baglione, che insegna Storia dell’architettura all’Università Kore di Enna e al Politecnico di Milano, in particolare, oltre a tracciarne una biografia professionale e a commentarne le architetture, descrive il rapporto che ha legato Torricelli a Cerignola e al suo territorio, sottolineando che esso era iniziato con l'incarico per la stesura del piano regolatore, affidato negli anni '90 al Dipartimento di Progettazione del Politecnico milanese, in cui operavano eredi della cosidetta "scuola di Miano", teorizzatrice della "tendenza" e dello studio sul rapporto tra morfologia urbana e tipologia edilizia. Negli altri saggi, numerose sono anche le immagini che introducono il lettore alla conoscenza del paesaggio regionale e alla ragione dei progetti presentati. Si spiega come i principi formali dei progetti nascano dall'analisi del rapporto tra città e agro e dalla raccolta di tracce antiche, descrivendo in particolare i caratteri di Cerignola e dei progetti elaborati nella città: plesso scolastico di Villa Ducale e alloggi di edilizia sovvenzionata in via Foggia; nuovi edifici residenziali e servizi per il quartiere “San Samuele” e per il Peep “nord ovest”; Centro di quartiere e Palazzo del Volontariato; piazza del Duomo e Piano delle Fosse; spazi ed edifici pubblici nel quartiere “Ridolfi”; poi a Ascoli Satriano, il Distretto telematico e centro intermodale e, a Monteleone, la nuova scuola. La presentazione dei progetti è impostata sulla chiarezza: piante, prospetti, dettagli sono disegni a colori, che lasciano riconoscere, nell'accuratezza del tratto preciso, la matericità e la qualità delle proposte. In uno dei saggi a loro dedicati, i disegni di dettaglio vengono definiti chiavi di lettura delle opere stesse, poichè concepiti per "legare l'immagine finale alla tecnica necessaria per ottenerla". Le foto inquadrano gli edifici, risplendenti nelle accese luci del sole di Puglia. Lo stile è quello della semplicità, basato sulla purezza delle forme, espressioni dell'insegnamento della "Scuola di Milano" e riferimento ai principi della mediterraneità costruttiva.

 

Le architetture del campus di Chieti

Le architetture del campus di Chieti

 

Le architetture del campus di Chieti

di Pepe Barbieri, Adalberto Del Bo, Carlo A. Manzo, Raffaele Mennella

a cura di Federico Bucci

Ediz. italiana e inglese

Skira (Milano) - 2014

pp. 160, € 24,00


Il libro documenta il progetto dell'Università "Gabriele D'Annunzio", oggi quasi completato. I testi, in italiano e inglese, comprendono le introduzioni di Federico Bucci (docente al Politecnico di Milano) e di Carlos Martì Aris; poi, in fondo, le opinioni del Rettore Carmine di Illio e dei quattro progettisti. Il primo, nel riflettere sullo stato di quest'opera complessa, a più di venti anni dal suo concepimento, definisce il progetto "un'essicazione delle forme, in continuità con quella costruzione logica dell'architettura che nelle scuole italiane ha formato le generazioni dei neorazionalisti, a partire dagli anni settanta." Osserva l'inserimento armonico delle linee rette della sua geometria, delle tessiture di mattoni e delle lastre di travertino, nei dolci pendii della campagna. Aris descrive il rapporto che il progetto instaura con la natura agreste del luogo, rievocando gli studi sul paesaggio abruzzese compiuti dai ricercatori dell'Università di Pescara. Inoltre ne ricorda il chiaro riferimento al progetto precursore del Campus universitario della Virginia (1822), elaborato da Thomas Jefferson. Di seguito è presentato l'impianto architettonico nel suo insieme e nei singoli componenti, costruiti appunto nell'arco di alcuni decenni: il Centro sportivo; il Rettorato; la Facoltà di Lettere e Filosofia; la Centrale tecnologica; la Cittadella delle Scienze mediche e i Centri di ricerca medica.

Guido Canella 1931-2009

Guido Canella 1931-2009

 

Guido Canella 1931-2009

a cura di

Enrico Bordogna, Gentucca Canella, Elvio Manganaro

Franco Angeli (Milano), 2014  

pp. 488, € 42,00


Il volume trae origine dal convegno che nel 2012, presso la Scuola di architettura civile di Milano, ha celebrato Guido Canella, progettista, teorico, direttore di «Hinterland» e «Zodiac», attivo per quasi cinquanta anni nelle università di Venezia e Milano, scomparso nel 2009, ritenuto uno dei fondatori degli studi sulla città e dei suoi rapporti con il territorio. Cinquantacinque relatori, protagonisti dell’attuale architettura italiana, studiosi stranieri, suoi colleghi del Politecnico e ricercatori che l’hanno avuto come docente, trattano di sviluppo della città, dell’insegnamento, delle periferie, degli edifici per il culto, di alcuni significativi progetti per Venezia, del suo attaccamento alla cosidetta «Scuola di Milano». I contributi sono stati divisi in cinque parti a lui dedicate e riguardano il pensiero, l’opera, l’insegnamento; l’architettura italiana del secondo Novecento; la tradizione; la ricerca, la scuola, la passione editoriale; l’architettura internazionale. Il libro, che di Canella propone anche un’approfondita biografia e bibliografia, riporta innumerevoli illustrazioni di sue opere e progetti, a dimostrazione della versatilità stilistica, della qualità dei disegni, dell’impegno civile profuso nell’affrontare le problematiche tipologiche dei progetti per la collettività. Dei tre curatori, Bordogna e Manganaro insegnano a Milano, Gentucca Canella al Politecnico di Torino. 

33 domande a Antonio Monestiroli - 37 domande a Ignacio Linazasoro

33 domande a Antonio Monestiroli - 37 domande a Ignacio Linazasoro

 

Saper credere in architettura/43 - 33 domande a Antonio Monestiroli

a cura di Federica Visconti, Renato Capozzi

Saper credere in architettura/44 - 37 domande a Ignacio Linazasoro

A cura di Fabio Guarrera

Clean (Napoli), 2014

Pagine 64 - € 6,00 + 6,00


Si tratta di una ulteriore serie di interviste pubblicate nella collana di libretti “Saper credere in architettura”, curata da studenti e giovani architetti - che interrogano protagonisti dell’architettura contemporanea, sulle ragioni e il futuro della disciplina. Al "maestro" Monestiroli la Visconti e Capozzi (docenti a Napoli) chiedono dell'insegnamento, della teoria e della pratica dell'architettura, in quanto "arte civile" per eccellenza; del rapporto imprescindibile tra pensiero logico e analogico, dell'esigenza di un metodo; del ruolo dell'immaginazione e dell'esaltazione formale; del concetto di "tipo". Guerrera, che lavora e insegna in Sicilia, ha chiesto a Linazasoro, professore all'Etsa di Madrid e autore di significative opere rispettose dei luoghi e della storia a cui si riferiscono, di approfondire la sua opinione riguardo a contrasto e armonia in architettura; il suo interesse per lo spazio pubblico, per la tipologia, per la valorizzazione dei materiali della tradizione (come i mattoni e i tamponamenti massivi). Il piccolo formato dei libri (cm 140 x 10) non esclude la loro validità teorica, dovuta a una ricchezza di spiegazioni significative, pur di snella e semplice lettura, che aiutano all'apprendimento di fondamentali questioni disciplinari, fissano l'interpretazione di terminologie e tendenze, esprimono giudizi su architetture, materiali e sistemi costruttivi contemporanei.

Pagine politecniche - La Biblioteca Leo Finzi del Collegio degli ingegneri e architetti di MilanoTTT

Pagine politecniche - La Biblioteca Leo Finzi del Collegio degli ingegneri e architetti di MilanoTTT

 

Pagine politecniche - La Biblioteca Leo Finzi del Collegio degli ingegneri e architetti di Milano

a cura di Giorgio Bigatti, Maria Canella

Skira Editore (Milano) - 2014

Pp. 272, € 32,00


Lo sfogliare questo libro, che offre un "atlante" con riproduzioni del patrimonio iconografico della Biblioteca e molte altre immagini a completamento dei testi, ci rivela di quale entità siano le testimonianze lì conservate sulla storia della Milano contemporanea, sulla costruzione della cultura tecnico-scientifica in Italia. La biblioteca ha origine nel 1865, quando venne rifondato il Collegio, erede del Venerando Collegio degli ingegneri ed architetti, attivo a Milano dal 1563 al 1797. I suoi libri descrivono i progetti di bonifiche, ferrovie, porti, stabilimenti, reti idriche ed elettriche, edifici e monumenti, che, tra Otto e Novecento, hanno reso moderna la nazione. Nel volume, i curatori (Canella insegna alla Statale, Bigazzi alla Bocconi di Milano) ripercorrono le fasi di incremento del patrimonio bibliografico, avvenuto soprattutto grazie a "lasciti", tra cui quello di Elia Lombardini (1794-1878) e del Legato di Carlo Barzanò, con l'obiettivo di invitare alla consultazione del ricco catalogo della biblioteca, presso il Collegio o presso la Fondazione Isec (www.fondazioneisec.it). Infine nella sezione "Catalogo tematico", il libro propone saggi di autori diversi su "matematica e scienze naturali, "idraulica", "agricoltura e bonifiche", "ponti e strade", "ferrovie e trasporti", "ingegneria industriale", "edilizia architettura e belle arti", "manuali e dizionari".

 

 

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